È arrivato un bastimento carico di…

Il viaggio delle merci: ieri oggi e domani

C’è di tutto come a Genova
si usava dire perché da sempre il porto di Genova è stato approdo di imbarcazioni cariche di merci di ogni genere, poste in vendita negli empori e nelle botteghe della Ripa o in città.

Ancora oggi gli scali di Genova e Savona e Vado hanno mantenuto e rinnovato il proprio carattere di porto “totale”. I porti di Genova, Savona e Vado Ligure affondano nei secoli la propria storia al servizio delle navi, delle merci e delle persone sulle principali rotte del Mediterraneo e transoceaniche.

Un patrimonio di storia, tradizione ed esperienza marittima su cui si sviluppano i progetti per il futuro. Oggi come ieri il vero motore del porto è la sua capacità di movimentare qualunque tipo di merce da qualsiasi provenienza e per qualsiasi destinazione.

Cosa: merci di ogni tipo

“Ma è certo che è la Merce che ha creato i porti, in virtù delle sue regole, delle sue abitudini, delle sue necessità. In virtù del fatto che la Merce è fatta di cose e di uomini in movimento, e ha assoluto bisogno di luoghi dove fermarsi appena un attimo a prendere fiato e a riflettere su come diventare sempre più bella e preziosa prima di riprendere il viaggio e andare a fermarsi definitivamente. Prima di cessare di essere Merce e diventare un’altra cosa: diventare cose che si consumano.”

Maurizio Maggiani “Piano, porto, città”

Chi: chi movimenta le merci

“Navi, navette, barconi, barchini, moli, teste, calate, radici, negozi, bacini, uffici, officine, gru, draghe, trattori, mancine, caddrai, ebanisti, elettricisti, camalli, camalletti, carenanti, carbuné, baristi, fresatori, rettificatori, sabbiatori, ormeggiatori, tornitori, pittori, piloti, computeristi, sarti, pompisti, frigoristi, cuochi. Dio sa quanto si dilata il corpo del Porto per dare ciò che serve alla Regina.”

Maurizio Maggiani “Piano, porto, città

Come: attrezzature, macchinari e mezzi per lo sbarco e l’imbarco da nave a terra

“Il tempo del porto è il tempo di un corpo vivo. E ritmo. Il ritmo di un corpo così grande è lento solo se non si hanno orecchie abbastanza grandi per ascoltarlo in tutta la sua ampiezza. E anche un canto. E la Merce che canta, con tutta la polifonia delle voci degli uomini, delle macchine e di cose del mondo. E la città è tutta lì, nel primo ordine di palchi ad ascoltare. E qualche volta scende anche lei e si unisce al coro.”

Maurizio Maggiani “Piano, porto, città

Dove: infrastrutture per lo stoccaggio

“Il porto di Genova è una piastra di terreno compressa tra il mare e i bordi ripidi della città; un paesaggio rarefatto abitato da macchine, edifici modulari (magazzini, gru, stazioni di transito, bacini di carenaggio, officine) e grandi navi, percorso incessantemente da flussi ritmati di uomini e merci. Una sinuosa piattaforma di acciaio e asfalto che nel tempo ha imparato a modificare il proprio perimetro per inseguire il variare dei mercati e delle rotte marittime e per adattarsi alle tecniche di attracco, conquistando e contendendo, di volta in volta, lembi di spazio alla città e al mare.”

Stefano Boeri “Piano, porto, città”
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